Ciao, il mio nome è Alberto Olla!

Sono un Full Stack Web Developer. Mi occupo di programmazione da circa dieci anni e attualmente, attraverso i miei corsi, insegno i segreti della programmazione a chi, come me, vuole farne un mestiere.
(Non solo!)


Quello che voglio fare non si limita a istruire le persone su questo fantastico strumento, ma raccontare la mia storia e le lezioni che ho imparato.

La più importante:
Non arrendersi mai.

Tecnologie con cui
mi piace lavorare

A QUINDICI ANNI HO SUPERATO IL CORRIERE DELLA SERA

Il mio primo progetto si chiamava AnimeDB, non era altro che un forum di scarsissima qualità dove si potevano guardare film, serie tv e cartoni animati.

Il tutto nacque dalla mia necessità di evitare quei noiosissimi download ogni volta che volevo guardare qualcosa. Non trovavo siti di streaming in italiano e decisi di procurarmi io stesso una soluzione.

Aprii un forum, su una piattaforma già esistente, dove io e i miei amici potevamo caricare ciò che volevamo!

Io volevo solo guardare dei film in santa pace, comodamente, senza perdere tempo!

Non immaginavo certo quello che sarebbe successo: in pochissimo tempo gli utenti sono diventati centinaia, migliaia, milioni!

Non riuscivo quasi a crederci!

Era un'idea qualunque di un ragazzino qualunque, ma stava cambiando la vita di tante persone.

Non ero speciale, né ero un genio, forse ero solo fortunato perché avevo indovinato l'idea giusta, quella che serviva a tanti e non solo a me.

In pochissimo tempo il mio sito divenne popolare e le ricerche verso il mio sito superarono quelle per pagine veramente importanti come, ad esempio, il Corriere della Sera.

Gli utenti erano tanti, troppi, crescevano smisuratamente.

Nella mia acerba testolina quindicenne questo successo era qualcosa di esclusivamente divertente, entravo sull'autobus tornando da scuola e degli sconosciuti parlavano di "quel nuovo sito dove puoi vedere i film senza scaricarli, FIGO!"

Non sapevo nulla di programmazione, ma avevo creato il primo sito di Streaming italiano, senza volerlo.

Imparai la prima lezione importantissima:

1 SE HAI UN'IDEA, NON LASCIARLA VOLARE VIA, BUTTALA Giù, FAI QUALCOSA, NON SI SA MAI COSA Può ACCADERE!

Ai tempi andavo a scuola e frequentavo un indirizzo informatico, ci insegnavano le basi per iniziare a programmare, iniziai a interessarmene!

Ero affascinato!

Nel forum conobbi quello che diventò il mio mentore, era più grande di me, sapeva già programmare, mi insegnò le basi della programmazione web e crebbe la nostra passione.

Avevo capito che con Internet tutto era possibile!

Abbiamo aperto la nostra prima azienda per realizzare i siti che volevano. Sulla carta eravamo soci, in realtà, eravamo dei compagni di giochi!

Per noi programmare non era un lavoro, era svago puro, divertimento!

Tutte le idee che ci venivano in mente, anche le più stupide devo dire, le mettevamo in pratica attraverso i codici, potevamo creare quello che volevamo!

In più, quello che mettevamo in rete ci dava la possibilità di guadagnare attraverso la pubblicità!

Puoi immaginare qualcosa di più bello?

Mi divertivo, davo forma alle mie idee e mi pagavano!

Si insinuò in me la più brillante delle aspirazioni: per guadagnare non dovevo lavorare, potevo solo divertirmi!

HO SCARICATO TUTTI GLI EVENTI DI FACEBOOK ITALIA IN POCHE ORE

Ormai ero agile, i codici mi passavano tra le dita e io ero in grado di creare, risolvere, progettare!

Decisi di sfruttare questo strumento per offrire un servizio. Era già successo, ed era andata bene.

Mi ero accorto della necessità dei giovani di cercare gli eventi presenti nei propri dintorni, in maniera geolocalizzata. Erano gli anni boom di Facebook e pensai di unire le due cose nel modo giusto.

Scaricai TUTTI gli eventi di Facebook servendomi di una lista di tutti i comuni italiani identificati per latitudine e longitudine. In mezz'ora avevo pronto uno script che scaricava automaticamente ogni evento pubblico partendo da un punto geografico, lo migliorai e lo avviai.

Funzionava perfettamente!

Ora dovevo solo caricare tutto su un nuovo sito.

L'idea era geniale! Ed ero riuscito a realizzarla in pochissimo tempo. Volevo lanciarla e mi ci dedicai per qualche tempo.

Ma il mio sito non decollò, fu un fallimento totale!
Non capivo, eppure era geniale!

Oggi posso dire di essere stato uno stupido.

L'idea era buona, i codici erano perfetti e il sito funzionava alla grande, ma io mi ero occupato solo di questo.

In realtà il mio sito era graficamente poco curato, non era pensato per l'utente, né per l'interazione!

A me interessavano i codici e avevo lavorato su quello. L'idea era anche buona, ma mancava tutto il resto.

Grande lezione:

2 LA PROGRAMMAZIONE FA TANTO ... MA NON BASTA!

Ora che il mio progetto era fallito, ed il mio sito di streaming aveva chiuso per delle questioni legali, dovevo pensare a qualcos'altro.

Non avevo più entrate e non avevo un piano B, non ce l'ho mai a dire il vero!

In più avevo perso l'entusiasmo e la fiducia nelle mie idee.

Avevo portato avanti il mio progetto per diversi mesi e non avevo guadagnato nulla, la mia paura era investire nuovamente del tempo prezioso in un altro fallimento.

La verità era che dovevo lavorare, ma come???

Io da ragazzino guadagnavo divertendomi e non lavorando!

Era già successo: io volevo quello!

Non avevo scuse e mi arresi: dovevo lavorare per gli altri!

Odiavo quest'idea, la trovavo umiliante!

Pensavo di essere troppo bravo per stare alle dipendenze degli altri!

Ad ogni modo lo feci, cominciai a rispondere agli annunci per programmatori che trovavo sul web.

SONO PASSATO DA 0 A 4000 EURO IN DUE MESI

Il mio primo lavoro fu per un rivenditore di auto che aveva bisogno di una modifica al suo sito.

Era una cavolata per me, non ci vollero più di dieci minuti e 50 euro apparvero sul mio conto PayPal, non era poi così male in fondo!

Rispondevo a tutti gli annunci per sviluppatori web, creazione di siti, modifiche, ogni cosa!

Inizialmente ero io a propormi come sviluppatore e a procurarmi dei lavori, pian piano cominciai anche a ricevere delle offerte autonome.

Ricevevo, accettavo, eseguivo.

Inizialmente erano lavori da 50, 100 euro, ma in poco tempo le cifre salirono e arrivarono quelli da 200, 300, 500 euro, ero sbalordito da quanto velocemente stessero aumentando e da quante persone che non avevo mai visto o incontrato di persona fossero disposte a pagarmi.

Per me erano lavori semplici, che singolarmente non mi portavano via troppo tempo e in fondo mi divertiva programmare!

Devo ammettere, inoltre, che l'escalation fu rapida, col tempo mi venivano affidati lavori sempre più costosi, ogni volta era un successo per me.

Ero contentissimo quando feci il primo lavoro da 1000 euro, poi ancora più sù, fino quello che ricordo come un record: un lavoro da ben 4000 euro.

Nonostante questo, continuavo ad aver voglia di sviluppare i MIEI sogni, non quelli degli altri, neanche quelle cifre riuscivano a confortarmi.

Probabilmente pensarai che siano solo dei capricci, cosa ti lamenti a fare se ti pagano così?

Era quello che mi dicevano tutti!

I miei coetanei facevano l'università e vivevano di paghette, i miei genitori lavoravano da una vita per uno stipendio medio, mentre io, comodamente in pigiama, seduto sulla mia scrivania guadagnavo circa 3000 euro in un mese.

Tutti non facevano altro che dirmi: ma come sei fortunato!

Questo mi mandava in bestia! Capivo la loro prospettiva ma loro non capivano la mia. Io ero bravo, meritavo di usare la mia bravura per realizzare i miei progetti.

Non ero fortunato, non mi ci sentivo almeno!

Io studiavo, sperimentavo e programmavo continuamente, tutto il giorno. E questo dava i suoi risultati perché venivo contattato e mi offrivano dei lavori.

È merito, non fortuna.

Ma questo in Italia non lo capisce nessuno e nessuno ci crede!

Lavoravo senza fermarmi, non facevo in tempo a finire un lavoro che ne cominciavo un altro e seguivo sempre più progetti contemporaneamente.

Ero una macchina, i codici mi passavano davanti a tutte le ore del giorno e della notte. Non avevo tuttavia perso il piacere di programmare.

Era il mio lavoro ma anche il mio svago, non andavo su Facebook, non mi attaccavo a qualche videogioco, programmavo e basta!

Quello fu senz'altro il periodo più produttivo della mia vita.

Lavoravo così tanto che non riposavo mai, tentai di sperimentare la tecnica del sonno polifasico di Leonardo da Vinci, persuaso che il tempo passato a dormire fosse tempo sprecato, e io non avevo tempo da sprecare.

Fu troppo faticoso e in fondo ero stremato, abbandonai l'impresa e decisi che era il caso di riprendere in mano la mia vita.

Avevo bisogno di recuperare dei ritmi.

Mi serviva un impiego fisso, con degli orari e una paga garantita, un posto fisico, un ufficio dove andare ogni mattina, sedermi e lavorare fino all'ora X, poi avrei staccato e ricominciato la mattina seguente.

Entrai a lavorare in un'azienda informatica. Avevo un contratto part-time ed era perfetto, quando non andavo in ufficio potevo dedicarmi alle proposte che continuavo a ricevere, naturalmente scremavo le richieste, accettavo solo quelle più remunerative, semplici e veloci.

Il lavoro in azienda era comodo ma non si può certo dire che mi piacesse, ero bravo e loro erano contenti di avermi lì ma io continuavo a voler inseguire le mie idee.

Mi ero accorto, lavorando online, che i miei colleghi programmatori erano perlopiù degli sviluppatori improvvisati e che l'intero settore era dominato da una certa mediocrità.

Mi capitava di risolvere problemi creati da programmatori che erano venuti prima di me e mi accorgevo di quanta poca cura veniva riposta nei loro lavori.

Nelle aziende informatiche italiane vige la stessa filosofia: ciò che importa è fare tanto e velocemente, non importa la qualità.

Il codice è lento? Chi se ne frega, basta che funzioni!

Io ero davvero veloce e i miei codici funzionavano perfettamente, mi avrebbero tenuto in azienda per sempre!

ERO STATO ASSUNTO PER LAVORARE MA VENIVO PAGATO PER STUDIARE

In azienda arrivavano commissioni di ogni tipo, ma non sempre le tecnologie richieste erano alla nostra portata.

Fino a quel momento io lavoravo principalmente con tecnologie web, mi bastava e sapevo dominarle con una certa bravura ma ero veloce ad apprendere e se una cosa mi incuriosisce mi ci impegno anima e corpo.

Questo non sfuggì ai miei capi, cominciarono a propormi dei lavori diversi, iniziai a sviluppare applicazioni per smartphone fino ad arrivare a giochi in 3D.

Io non ne sapevo niente ma ero stimolato a imparare, dovevo solo studiare e applicarmi!

Presi dimestichezza con tecnologie che mai avrei approcciato da solo!

In quel momento ero letteralmente pagato per studiare, andavo in ufficio coi miei libri e imparavo, successivamente eseguivo i lavori.

Il committente era contento, l'azienda era contenta e io ero contento perché avevo imparato delle cose nuove.

Nuova lezione:

3 LO STUDIO è IMPORTANTE, MAI LIMITARE IL PROPRIO CAMPO!

Ricominciare a studiare e mettere in gioco la mia capacità di imparare riaccese la mia curiosità e la mia voglia di fare.

In azienda mi trovavo bene ma mancava qualcosa, avevo bisogno di un leader, un mentore, qualcuno che mi consigliasse, mi spronasse.

Io ero il più bravo lì dentro, ma anche il più giovane e non avevo nessuno a cui fare riferimento.
Questo è, purtroppo, ciò che succede nelle piccole medie imprese.

Entri a 20 anni che sai fare 5 cose e magari esci a 30 che sai ancora fare solo quelle 5 cose. Praticamente non cresci mai!

Io sapevo che avevo ancora tanto da imparare, lì dentro non potevo imparare più nulla. Ma mi sentivo di nuovo vivo, avevo di nuovo voglia di scendere in campo con i miei progetti.

Avevo deciso di creare un sistema per guadagnare senza lavorare. È un chiodo fisso il mio :-)

Molti siti funzionano e producono senza un reale intervento umano e io ero senz'altro in grado di farlo.

Il mio obiettivo era creare dei siti che funzionassero in maniera automatica, così da consentirmi di guadargnare senza fare assolutamente nulla!

Avviarlo non fu affatto difficile e in più mi divertiva un sacco sperimentare. In un mese guadagnavo circa 500 euro, ma ci lavoravo una manciata di ore.

Non male, no?

Alcuni ci sputerebbero sopra, altri ci metterebbero la firma. Io sicuramente volevo di più!

Iniziai a seguire dei corsi per incrementare ancora di più il mio guadagno. In realtà, mentre studiavo, quei 500 euro invece che aumentare diminuivano progressivamente e mi accorsi che, ancora una volta, ero stato uno stolto.

Avevo creato un sito che, dal punto di vista del codice, era perfetto. Mi permetteva di guadagnare, ma non aveva alcuna utilità per i visitatori: era destinato a fallire!

Fino a quel momento ragionavo ancora troppo come un programmatore, creavo i progetti in base a intuizioni, qualcosa che fosse bello e divertente da realizzare senza pensare al resto.

Non davo importanza alle persone e ai loro bisogni.

MI HANNO OFFERTO UN CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO: HO DETTO NO

A un certo punto mi resi conto che programmavo ormai da più di 5 anni (periodo sufficiente a diventare programmatore Senior) e, anche se ero bravo, non avevo competenze sufficienti per potermi definire un esperto in nessun settore.

In azienda ho lavorato circa due anni, durante i quali ho allargato i miei orizzonti e avevo acquisito nuove conoscenze nei campi più disparati, ma per crescere davvero nel mio vero settore, quello dello sviluppo web, avevo bisogno di specializzarmi.

Ho deciso di dedicarmi allo studio e ho lasciato il lavoro. Ho individuato le competenze che mi mancavano e mi sono creato un vero e proprio piano di studio articolato in modo da scrollarmi di dosso la pressante sensazione di aver sprecato del tempo.

Comprai dei libri e mi iscrissi a dei corsi, studiavo a tempo pieno. Ogni cosa che imparavo la mettevo in pratica.

I corsi che ho seguito in quel periodo mi hanno aperto gli occhi, hanno cambiato la mia visione del web.

Tutto ciò in cui avevo sempre creduto si è capovolto: mi hanno insegnato che il web non è fatto di soli codici.

È stato illuminante.

I programmatori pensano che gli basti saper scrivere dei buoni codici per essere dei supereroi, ma si sbagliano.

In quel periodo mi si è aperto un mondo davanti, ho capito che non mi sarebbe bastato spaziare tra altri tipi di linguaggi, dovevo uscire dal tunnel esclusivamente informatico e ricercare altrove.

PRIMA ERO UNO STUDENTE AUTODIDATTA, ORA SONO IO L'INSEGNANTE

Ormai lavoravo da anni, avevo una certa esperienza e stavo finalmente acquisendo le competenze che mi mancavano ma mi resi conto di non avere nulla che portasse il mio nome!

Non avevo un sito, una pagina mia.

Tutti i lavori che avevo portato a termine erano di altri, avevo seguito i loro gusti e le loro istruzioni per creare quelle pagine.
In quanto ai miei progetti, erano tutti falliti!

Grazie agli studi che stavo affrontando e ai progetti che avevo seguito avevo accumulato molta esperienza nel campo innovativo dei database non relazionali, avevo seguito tre corsi ufficiali di MongoDB e ottenuto la certificazione.

Io avevo seguito i corsi in inglese e mi ero appassionato tanto a questo settore. Pensai che forse qualche altro programmatore come me potesse trovarlo interessante ma inaccessibile per via della lingua.

Era un vero peccato!

Ho colto la palla al balzo e ho creato il primo sito di riferimento italiano di MongoDB perché volevo che tutti potessero conoscere questo fantastico strumento di cui io avevo già fatto uso.

In quel periodo mi accorsi di quanto fosse importante condividere e di quanto questo sia utile per velocizzare l'apprendimento e il progresso.

Pensaci bene, ogni volta che ci approcciamo a una qualcosa di nuovo siamo pieni di dubbi e domande, anche banali, che potrebbero essere risolti in pochi minuti; invece da soli ci impieghiamo settimane o mesi, perché non abbiamo nessuno a consigliarci.

Basterebbe una guida, o avere la possibilità di scambiare due chiacchiere con qualcuno più esperto di noi.
Ma questo è possibile solo se questo qualcuno ha già deciso di trasmettere, diffondere e condividere quello che sa e che conosce.

L'idea del sito era buona perché permetteva alle persone di scambiarsi informazioni e consigli su come lavorare con MongoDB, in modo da confrontarsi e trovare aiuto.

Io, però, non mi fermai a questo e pensai di realizzare qualcosa in più.

Ho preparato una scaletta di tutti gli argomenti e gli step per imparare l'utilizzo di Mongo. Poi ho comprato una videocamera e un microfono e nella mia cameretta ho allestito un mini-set dove ho girato e montato il primo video corso gratuito in cui spiegavo il funzionamento di MongoDB.

Non avevo mai fatto nulla di simile, era la prima volta che mi mettevo davanti a una videocamera, all'inizio ero impacciato ma piano piano è diventato divertente e, diciamolo, ci ho preso gusto!

Ero e sono tuttora molto fiero di questo lavoro, inoltre ho finalmente un sito INTERAMENTE MIO! Doppio punto per me :-)

Il motivo per il quale ho continuato la strada dei corsi, oltre perché credo fermamente nella condivisione, è perché tutto sommato ho scoperto di essere bravo.

Ricevo spesso dei feedback positivi da chi li segue e il motivo è uno solo: spiego in modo semplice. Io ho appreso quello che so da libroni universitari carichi di paroloni e teoremi o mediante corsi tenuti da professori ultra-specializzati, e proprio per questo voglio trasmettere ciò che ho imparato con semplicità, un passo alla volta.

Io sono sempre stato un autodidatta, uno che fa le cose con piacere, perchè lo divertono, e non ho perso questo "stile".

Personalmente non mi piace l'approccio tecnico all'insegnamento perché lo trovo poco stimolante e sono convinto che il miglior modo per imparare sia trovare, in quello che studiamo, qualcosa che ci piace e scovarne il lato divertente, così da abbattere i tempi e la fatica.

Per questo, quando preparo le lezioni, io cerco di pensare a come vorrei che le stesse cose venissero spiegate a me, e nello stesso modo cerco di rivolgermi a chi mi segue affinché loro stessi possano farcela, da soli.

Dopo aver lanciato i miei primi corsi mi sono reso conto di ciò che davvero ha cambiato il mio modo di lavorare.

Ho studiato comunicazione, psicologia e altre discipline che mai avrei pensato di conoscere. Ho imparato l'importanza di creare qualcosa che intrecci gli ambiti più disparati e potrà sembrare banale ma questo mi ha reso più ricco.

Ho imparato che qualsiasi lavoro tu faccia devi saper comunicare.

Io fino a quel momento non avevo mai avuto a che fare con il marketing e non mi ero mai posto il problema della comunicazione. Ma da qui in poi, grazie ai miei studi e agli infiniti tentativi che ho fatto, ho capito che dovevo essere bravo a trasmettere il mio lavoro, tanto quanto ero bravo a farlo.

Nella tua mente la tua idea BRILLA (è così, altrimenti non ci spenderesti del tempo), devi solo fare in modo che tutti possano vedere quella luce!

L'ULTIMA RACCOMANDAZIONE PRIMA DI LASCIARTI ANDARE:
TU PUOI FARCELA

Quello che mi ha fatto andare avanti è stata la presa di coscienza di quanto le persone tendano ad accontentarsi di poco, purché ci voglia poco! Poco impegno, poca motivazione e voglia di mettersi in gioco, non perché non ce la possano fare, ma per pigrizia!

Il risultato di tutto questo, è un progressivo abbassarsi della qualità, una situazione alla quale non sono mai stato disposto a sottomettermi.

Non mi sono accontentato di fare dei lavori banali perché bastava così, al contrario ho sempre cercato di lavorare con cura e impegno, non per gli altri, ma per me stesso e solo così sono cresciuto e ho imparato.

Se oggi voglio trasmettere agli altri tutto quello che so è perché penso che nessuno debba mai abbandonare i propri sogni, le proprie idee.

Credo che con una forte determinazione tutti possano farcela!

Certamente, il cammino è lungo, a volte sarà difficile e di sicuro non mancheranno le batoste, proprio come è capitato a me e chissà quante ancora mi attendono, ma ognuna di queste mi ha insegnato qualcosa e mi ha portato un gradino più in alto.

Voglio precisare che non sono e non mi ritengo "arrivato", ho ancora tanto da imparare ma credo di averne gli strumenti.

Conosco l'importanza dello studio perpetuo e ho imparato che persino nei campi dove non penseresti mai di andare a cascare c'è qualcosa che fa per te.

Ammiro la grandezza della condivisione, ci fa andare avanti e ci rende fieri di divulgare il nostro lavoro, ci sprona!

In particolare, credo nella possibilità di farcela, sempre, con determinazione, convinzione e tanto tanto impegno!

SOPRATTUTTO non ho mai smesso di credere in me stesso e nelle mie idee, mi sono "piegato" alle difficoltà del momento ma non ho mai veramente creduto che mi sarei fermato lì. Forse è questo che mi ha reso così fortunato.

Il tuo amico Alberto

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